mercoledì 1 maggio 2019

Prendete, ad esempio, l'attività edilizia. Il coreano è un concentrato bergamasco/bresciano e la nazione è un vero cantiere a cielo aperto. Ovunque vedi sorgere grattacieli di almeno di 30 piani, strade, autostrade, ponti, porti etc. Ai coreani mancano però i limiti personali e culturali, prima ancora che urbanistici, al proprio agire. Da noi a nessuno verrebbe in mente (e qui invece le abbiamo viste) di costruire in una stazione sciistica case o negozi in tutto simili a quelli delle zone affacciate sull'oceano Pacifico. Lo impedirebbe il suo personale gusto, la certezza di non vendere e, ma solo alla fine, pure il piano regolatore. Tutto ciò che è nuovo nel paese è uguale in ogni zona, si tratti di pianura mare o montagna. Se poi può scegliere tra mantenere o no una collina intera, il coreano preferisce sbancarla interamente.

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