giovedì 6 ottobre 2022

Epilogo.

Stanchezza, malinconia, voglia di rivedere i tuoi cari, dispiacere per la fine di  queste due splendide settimane da nomadi.
Il taxi ci porta spedito in aeroporto e noi, lì dentro, stretti tra i borsoni ripieni di tute, caschi e chissacazzocosa, ci abbandoniamo a tutti questi pensieri.
Casa dista più di 6mila km  ma,  tutto sommato, ci si è arrivati in scioltezza e, se ci pensi, con altre due settimane saresti in Cina. 
Ma il nostro prossimo anno prevede altro; vogliamo tornare in Iran, dopo i due bellissimi viaggi del 2010 e 2014.
Il programma l'abbiamo di massima già fatto negli ultimi giorni quando, ridotto a pochi step il nostro 2022, abbiamo cercato di compensare il fine corsa, caricando di tappe il 2023: una settimana gironzolando in Armenia e poi giù verso sud, nel tribolato imbuto che ci porta alla frontiera iraniana, per arrivare in poco tempo a Tabriz, al suo bazar sotterraneo ed agli eleganti quartieri.
 Ma ora il sangue ricopre, urlante, quelle strade che già anni fa vedevano sfinimento, rabbia, voglia di cambiare, di essere semplicemente se stessi.

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