martedì 31 luglio 2018

Risaliamo in una bellissima vallata. Il suo verde smeraldo è solcato da cento diversi segni di color sabbia, i segni delle cento scelte di chi l'ha attraversata. Sono quasi le 17 e rimpiangiamo una luce migliore ma il posto è veramente incantevole. Abbiamo lasciato la strada principale per una sterrata e, dopo 35 km e circa un'ora, arriviamo al Monastero di Amarbaysgalant Khiid. È il meglio conservato di tutta la Mongolia e ciò è sicuramente dovuto alla sua pisizione isolata che rese meno facili le razzie che i russi fecero in tutti gli altri monasteri. Pace, silenzio della natura e dell'anima; i cento diversi percorsi per risalire fin qui dalla vallata possono simboleggiare i diversi modi per arrivare ad una pace interiore ed alla ricerca spirituale e di fede. Sia come sia, non si vorrebbe più andar via, poi la saggezza dei più convince all'immediato ritorno, senza dormire nelle varie gher che qui offrono riparo al clima frizzante dei quasi 2000 metri. Il rientro nella mattina successiva sarebbe stato ben meno poetico, con l'intensa pioggia a trasformare in sapone il fondo sabbioso delle piste.

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