Il Karakalpakstan è una regione autonoma dell'Uzbekistan, posta nelle zone desertiche del nord ovest ai confini con il Kazakistan, nota per i suoi pruriti indipendentisti, il carattere fiero degli abitanti, nonché per essere stata epicentro sia degli esperimenti sovietici su veleni e virus letali, sia del disastro ecologico del prosciugamento del lago Aral.
Già qui sono state elencate varie catastrofi bibliche ma la peggiore, dovete sapere, è lo stato delle strade.
Inimmaginabile.
Nel 2016 le percorremmo con enorme fatica e quest'anno, pur speranzosi di miglioramenti, ne abbiamo trovati in misura non maggiore del 0,5%.
Il restante 99,5% ti tritura vivo come in passato.
È come viaggiare sulla schiena corazzata di centinaia di triceratopi che si agitano e dimenano, tentando di colpirti con la coda.
È come finire nel cestello di una enorme lavatrice insieme a mezzo quintale di sanpietrini.
Ne uscimmo nel 2016 con un telaio rotto nel reggisella e con la devastazione degli attacchi di una valigia laterale.
Curiosamente è lo stesso risultato collezionato nel 2024.
In 12 ore abbiamo percorso circa 300 chilometri.
Nukus ci ha accolti al tramonto, poco propensi ad una serata nella movida uzbeka.
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