lunedì 6 agosto 2018

La signora, Vania, regna indiscussa nel castello che si è scelto e che gestisce: una locanda trattoria a Yerofey Pavlovich, sperduto incrocio nei boschi, quasi equidistante (più di 1.000 km) da Ulan Ude ad ovest e Khabarobsk ad est. Non si sa come e dove abbia imparato l'inglese ma è una rarità per un russo che, come lei, ha superato i 40anni. Ha viso molto espressivo che, sfortunatamente per lei, ricorda molto quello della padrona di Babe, la simpatica maialina dei film, volto che accomunava le sembianze di padrona e suino. Estetica a parte, è molto gentile e si preoccupa di tutto: dove mettere al sicuro le moto, se abbiamo tutto nella camera, quali possono essere i problemi e le opportunità della strada che faremo domani. Con cenni decisi ma cortesi, indirizza i clienti camionisti a questo o quel servizio, facendosi ubbidire in un attimo da questi rudi omoni dalle grandi taglie. Il personale della locanda marcia a puntino sotto le sue briglie. Quando le mostriamo il nostro adesivo con lo stemma di Vladivostok (con tanto di tigre) ne autorizza molto soddisfatta l'applicazione alla porta d'ingresso, compiaciuta che, una volta tanto, la scritta sia anche in russo. Sarà molto improbabile ma, capitassimo ancora da queste parti, non mancheremo certo di tornare da lei. Dasvidania!

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