venerdì 11 agosto 2023

Si sale.

Dal fondo valle iniziamo a salire lungo la sterrata, ripida ma non come ieri. I motori girano regolari, l'aria è frizzante e limpida; quasi nessuno è per la strada. Già ieri sera avevamo notato che la valle era poco abitata e, infatti al risveglio la nostra guest house pareva proprio quella di Heidi, adagiata da sola su di un verde declivo ed affacciata avanti ad un bel gruppo di montagne rocciose, dalle cime imbiancate. Tutto ciò ha reso ancora migliore la colazione nello scenografico padiglione di  legno. Saliamo tranquilli, con la buona sensazione che ciò che dipende da noi è sotto controllo: moto a posto, benza e colazione ok, scorta d'acqua nella borsa, mezza mattina ed il pomeriggio a disposizione per questa variante. I panorami sono quasi simili a ieri e la minor tensione nella guida te li fa gustare ancora di più. La valle poi si stringe e lì, con corretto posizionamento strategico, troviamo una koshkebi, cioè la severa  torre  di avvistamento in pietra, con la quale i valligiani tutelavano la loro sicurezza ed indipendenza. Poi una piccola manciata di casupole del borgo di Kistani ed infine, finalmente, si presenta a noi il medioevale abitato-fortezza di Shatili; un rivo gonfio di spuma scintillante ne accarezza con morbida ansa lo sperone di roccia su cui sorge.  Le case si mimetizzano con la roccia, costruite con le sue stesse scaglie; sono una abbarbicata all'altra, per rendere più efficace la difesa da nemici. Pareva già tutto perfetto ed invece c'era ancora qualcosa di piacevole... 

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