Viaggiando come si viaggia noi gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo ma quello di domenica è stato veramente enorme.
Dopo una bella dormita tra le magnifiche vette di Kazbegi verso le 9 eravamo alla frontiera tra Georgia e Russia. Dopo l'inevitabile lunghissima attesa che caratterizza sempre questi passaggi, alla fine i nostri passaporti vengono timbrati e passiamo al controllo doganale. Ci fanno aprire tutte le borse, borsine, sacche e zaini ed anche qui molto tempo perso ma tutto ok. Si va ora all'ultimo controllo dei documenti moto per avere alla fine la carta che ti autorizza ad importarle temporaneamente nel paese ove stai entrando, con ovvio tuo obbligo pure ad uscire con la moto onde evitare illecite vendite con evasione delle tasse doganali.
E qui inciampiamo di brutto.
Per questa tratta Renato non poteva venire e, come già accaduto in passato, un sostituto, Valentino, ha guidato la sua moto, munito di un permesso internazionale in più lingue rilasciato dall'ACI. Già in passato l'avevamo usato senza problemi, anche entrando ed uscendo da frontiere russe. Questa volta però non è andata bene. Ci hanno osservato che tra le varie lingue mancava il russo; era innegabile che avessero ragione. E quindi niet, la moto di Renato guidata da Valentino non può entrare.
Le tentiamo ovviamente tutte prima di gettare la spugna, compresa una traduzione asseverata in cirillico od una nuova procura in lingua russa dall'Italia. Ma è tutto di impossibile realizzazione, i tempi sono stretti visto che domenica abbiamo il volo e, infine, abbiamo già usato il visto che non è plurimo ma a singolo ingresso.
Una volta compreso che per Valentino l'ingresso era impossibile, si è dovuto decidere che fare.
Ed è stata una scelta molto, molto difficile.
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