sabato 29 luglio 2017

Il Kazakistan, date un occhio alla carta geografica, è uno dei più estesi del mondo. Noi l'abbiamo risalito da sud a nord, percorrendo più di 1300 chilometri di quasi assoluta assenza di significativi insediamenti. I kazaki erano un popolo nomade di allevatori e cacciatori che il diktat sovietico costrinse all'agricoltura, causando uno sterminio. Dopo un inizio con maestosa e levigata autostrada, percorsi circa 200 km la strada è tornata ai livelli di sempre, cioè di assoluta e grande devastazione. In due faticose tappe da 850 e 500 km la sera di venerdì abbiamo raggiunto la frontiera con la Russia siberiana. Accompagnati, l'avrete notato, da persistente assenza di collegamento internet.

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