domenica 23 luglio 2017

Turat è proprio una brava persona. Quando stamattina alle 7.30, siamo arrivati al SOS Village di Bishek c'era lui ad accoglierci e subito ci siamo ricordati di averlo già conosciuto, un po' silenzioso ma gentilissimo, lo scorso anno. Le moto le abbiam trovate coperte con cura con teli e lenzuola (opera di Turat dopo la nostra partenza). Riportate alla luce del sole, si sono subito avviate con l'aiuto di un booster (anzi il Transalp di Renato ci è riuscita da sola, dopo una sosta di un anno intero!). La mattina è poi trascorsa in giro per tutta la città con Turat alla ricerca domenicale di una batteria nuova per la moto di Omar. Queste ore un po' a zonzo ed un po' a vuoto, sono state però proficue sia perché alla fine la batteria l'abbiam poi trovata ma soprattutto perché abbiamo conosciuto meglio il nostro accompagnatore (la mimica ci ha aiutati perché lui conosce l'inglese come noi conosciamo il...russo).
Lui non ha nemmeno quaranta anni ed ha quattro figli, stamani in piscina solo con la mamma perché il papà doveva ...cercare una batteria. Turat è il prototipo di una generazione che a vent'anni ha visto crollare il muro sovietico e che vede il futuro con grande ottimismo. Strada facendo ha voluto farci conoscere sua mamma, ci ha voluto a tutti i costi regalare i cetrioli del suo orto e si è commosso nel sentire che lo scorso anno eravamo passati, dormendo poco lontano, nello sperduto paesino di alta montagna  dove lui era nato. Grazie Turat ci hai un po' aiutati ad entrare nella nostra parte di curiosi del mondo e delle sue genti. Percorrere in un attimo circa 10000 km in aereo, non è certo il modo migliore per farlo. Tutti e tre oggi abbiam rimpianto il lento avanzare dello scorso anno e non vediamo l'ora di iniziare il nostro cammino verso nord est.

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