sabato 29 luglio 2017

Valéry ha cambiato completamente la nostra prima sera nella Russia siberiana ed ora vi diciamo come e perché. La premessa è che il nostro ultimo giorno in Kazakistan non è iniziato sotto i migliori auspici. Ci siamo alzati alle 5 anche se eravamo andati a dormire a mezzanotte passata. Questo perché al termine degli 850 km nel nulla kazako, a tarda notte avevamo trovato fortunato rifugio in uno sperduto passo montano a circa 350 km da Semey. La piccola locanda dove approdammo con occhi e braccia a pezzi, ci fornì un meraviglioso borsc (la zuppa calda russa con verdure e piccoli pezzi carne) e tre brandine dove dormire qualche ora. Per noi, un vero lusso che non credevamo più possibile. All'alba eravamo già in moto, gonfi della malcelata voglia di coprire entro la mattina i circa 450 che ci separavano dalla frontiera russa. L'aria è frizzante, il cielo azzurro terso: cosa c'è di meglio per una giornata in moto? Borse preparate in un attimo, tuta, stivali, guanti, si infila il casco, si gira la chiave e...la moto di Omar ha la gomma anteriore buca!

Nessun commento:

Posta un commento