giovedì 11 agosto 2016

...qui mi dicono che a 11 km c'è un albergo... Renato alza gli occhi dal cellulare e guarda, un po' basito, noi due che siamo ancora più basiti di lui. Sono le 20.30 di mercoledì 10, abbiamo appena superato i 3.184 mt. dell'Alabel Pass ed abbiamo circa 80 km (diconsi 80!) di montagna, bellissima ma altrettanto severa,(tipo il Passo Spluga o Campo Imperatore) tra questa quota ed il successivo Tuz Ashu Pass a 3.586 mt. Fa veramente freddo, lo testimoniano i camini fumanti delle yurte e le giacche imbottite dei bimbi che, tra il timido e l'impacciato, ci salutano per strada. Presto sarà notte e non possiamo assolutamente permetterci di proseguire nel buio pesto (con tornanti non protetti e strada sconnessa) o di dormire all'aperto. La soluzione appena trovata da me ed Omar, parlando a gesti con un pastore, è di essere ospitati nel caravan ( vedrete le foto) che molte yurte offrono come rustico b&b; certo non si cena e quanto a comfort e pulizia...Era però quel po' di avventura che in fondo cercavamo e, piuttosto che una notte all'addiaccio, noi due siamo già convinti. La tecnologia (mappe scaricate in anticipo più gps che individua tua posizione attuale) del nostro Renato si rivela ancora una volta un aiuto magnifico; decidiamo di fidarci e proseguiamo. Esattamente all'undicesimo km, al bivio per Talas, troviamo un tetto caldo. Non è certo un albergo, ha meno di qualsiasi nostro rifugio d'alta quota per alpinisti. A noi però pare che sia il Danieli di Venezia; magnifiche pure le zuppe calde che ci servono poco dopo sul tavolaccio di legno mentre al nostro fianco i pastori giocano a carte con la cuoca. Non potevamo finire meglio il nostro viaggio!