martedì 9 agosto 2016

Insciallah, se Dio vuole! Ogni nostro programma è sempre stato preso con questo chiaro corollario: sempre che le cose non si mettano diversamente. Oggi era di gran moda il ...diversamente. Ci sian mossi da Pop, paese a circa 50 km da Namangan, ove arriviamo dopo aver avuto ben due, lunghissimi, controlli di polizia. Niente infrazioni questa volta, ogni centro abitato o snodo stradale dell'Uzbekistan ha posti di blocco con transenne, bande chiodate o dissuasori alti almeno 25 cm
Rallentare sino ad esser quasi fermi è obbligatorio. Lo stop decisivo lo decide il pula. Noi in 50 km abbiam pescato due jolly. Poi arrivati in vista della ns. frontiera, terzo controllo ove ci dicono che è stata improvvisamente interdetta agli occidentali. Consultazione con i poliziotti ed emerge che dobbiam tornare sui nostri passi ed entrare molto più a sud. Così facendo collezioniamo altri 4 controlli (Omar addirittura 5); evidentemente c'è qualche tensione o pericolo che non conosciamo. Succede così che i resti di quello che poteva essere un tonico drappello alla conquista, alle 10.30, di Tash Kumyr, caracollano stancamente in Osh alle 20.30. Oltre all'ingresso in Kirghizistan (ultima frontiera!) due sole le note positive: forse avremo permesso di sosta delle moto per un anno e, in secondo luogo, domani vari passi di montagna oltre i 3.500 mt. In entrambi i casi ...insciallah!