mercoledì 31 agosto 2016


E poi come è andata finire la storia?
Ci scusiamo con gli sparuti lettori di questo blog che (certo non angosciati ma solo desiderosi di avere formale conferma che finalmente queste sequela di post è terminata) si sono anche chiesti ma come c....l'hanno combinata con le moto? E con i bambini è andata bene, c'erano davvero oppure la sede indicata era quella di un commercialista che nel frattempo, incassati i soldi, se ne è andato alle Bahamas?
Rientrati in Italia e ripresi i normali ritmi lavorativi e familiari, abbiamo mancato di tempestivi aggiornamenti e solo ora cerchiamo placare la Vs. ansiosa (??!!) attesa di notizie.
Arrivati nel primo pomeriggio di giovedì a Bishkek (potete aggiungere "stanchi ma felici"), siamo solo riusciti, mangiando una bella pizza nel locale di Giorgio (grazie ancora a Te e Massimo per la degna accoglienza), ad impostare la successiva giornata di venerdì nel seguente modo: in mattinata accesso alla Dogana Centrale (per conseguire, semmai prevista dalle leggi kirghize in materia, l'autorizzazione a lasciare le moto sino al 2017), nel pomeriggio visita alla struttura del SOS Village, successivo ricovero delle moto in qualche posto sicuro e, poco dopo mezzanotte, partenza per l'aeroporto.
Programma di non poco conto, affrontato con molte angosce (troveremo la Dogana? come si comunica con i funzionari visto che tutti gli over 40 parlano solo russo, a noi sconosciuto? se un kirghizo arrivato a Roma,  chiedesse alla Dogana Centrale Italiana lo stesso documento, lo otterrebbe in giornata? con quali costi ed affidandosi a quale Santo?) ed alcune tranquillità (con i soldi eventualmente arraffati, il commercialista per tornare a casa dalle Bahamas dovrà vendere a basso prezzo ciò che di più caro ha nel fondo schiena...).
Alle 09.30 di venerdì 12.8 siamo in quello che crediamo sia l'ufficio competente ma, dopo circa un'ora l'usciere (gentilissimo e molto felice di farsi fotografare con noi) e le due funzionarie (ugualmente gentili e pure molto carine) ci fan capire che quello non è il posto giusto; fortuna vuole che in quel momento un azzimato giovane kirghiso di chiara genia cinese stia svolgendo una pratica nello sportello accanto a noi.
Le due funzionarie lo pregano allora di farsi nostro accompagnatore ed il giovane, di poche parole (ma in buon inglese) e, quantomeno all'apparenza, di larga disponibilità economica (titolare di importante agenzia? importatore di lussuose automobili? contrabbandiere?) ci fa un cortese cenno di assenso e poi, terminate le sue incombenze, ci segnala di seguirlo e sale su una scintillante e nuovissima Audi otto cilindri a benzina.
Preceduti dallo sfarzoso (valore in Italia ben superiore ad euro 100.00,00 euro) simulacro della ricchezza del businnesman del nuovo corso post sovietico, fendiamo il traffico cittadino e dopo una buona mezz'ora arriviamo nell'ufficio giusto ove il portiere, evidentemente ben conscio del potere del nostro accompagnatore, apre la porta blindata inchinandosi al passaggio di lui, del suo costoso orologio nonché dei suoi tre impolverati e sconosciuti accompagnatori. Il tipo ci porta in un ufficio ove intende lasciarci nelle mani di tre funzionari, mentre noi (ignari di cosa ci attende) gli chiediamo d'essere da lui assistiti nella pratica, ovviamente  con nostro compenso a suo favore.
Il tipo ci guarda in modo flemmatico (avrà calcolato che noi tre messi insieme potevano a malapena pagargli la pulizia del parabrezza dell'auto?) e si congeda con un sorriso e senza una parola.
Lasciati al nostro destino, ci armiamo di buona pazienza e mostrando le nostre carte, parliamo (??) con il funzionario capo che conosce solo la lingua del vecchio compagno Stalin. Arriviamo pure, con non poca vergogna, a mostrargli i vari disegnini da prima elementare ove, cercando di preparare in anticipo uno strumento di grossolana comunicazione, abbiam raffigurato la muta sequenza del nostro progetto (uomini+moto arrivano a Bishkek, uominisenzamoto prendono aereo per Italia, motosenzauomini restano a Bishkek fino al 2017 e così via ...).  Il burosauro guarda preoccupato
noi, le carte ed i nostri disegnini e, fortunatamente, anziché chiamare la neuro, chiede aiuto ad un giovane sottoposto che conosce l'inglese. Tempo un'ora ed il foglio di ingresso di ciascuna moto in Kirghiztan che recava l'obbligo di uscita dal confine nazionale entro il 09.09.2016, viene aggiornato con la nuova scadenza del 09.08.2017; magnifico! Abbiamo così un anno di tempo per organizzare la seconda tappa del nostro giro del mondo.
Il pomeriggio, affrontato già con il cuore leggero e gonfio di ottimismo, si chiude ancor meglio.
La Direttrice e le assistenti del SOS Village di Bishkek ci fan conoscere le strutture (14 case famiglie disposte  a raggio intorno ad una struttura centrale, tutte linde e con bei giardini. Se volete saperne di più internet Vi soddisferà)  e gli ospiti (accolgono circa 150 bambini, più della metà sono via per le ferie estive, i più grandi sono nella piscinetta lì vicina e i 40 più piccoli sono invece tutti intorno a noi). Veniamo ringraziati in modo caloroso e ben superiore a quanto loro donato (a proposito ringraziamo ancora Fraccaro Moto di Montichiari, il D-Store di Brescia, l'Agrifer Redini di Calvisano, l'Associazione Faedesfa nonché l'Ural Club Italia ed ogni suo singolo socio)  e ricaviamo la concreta certezza che in ciascuna di quelle 14 case famiglia ogni nucleo di bambini possa realmente trovare  quotidiana serenità e competente stimolo ad un percorso di crescita. Abbiam passato con loro dei bei momenti, gustando il tea e la tavola imbandita che ci avevano preparato, scherzando insieme ai bimbi con le magliette ed i palloncini che, con sorprendente abbondanza, uscivano dalla borsa di Omar e facendoci fotografare con gli ospiti più disinvolti.
Sarà bello rivederli l'anno venturo!
Questo perché (alla fine si riceve sempre più di quanto si offre) grazie a Voi  le nostre moto han poi trovato di che dormire, per un anno intero, proprio in una cantina della struttura del SOS Village!