venerdì 16 settembre 2022

Con l'augurio che la disattenzione e l'abbandono proseguano.

L'architetto era senza dubbio uno bravissimo, il design tracciato è semplice e luminosissimo, con ampi spazi, sia chiusi che aperti, da dove il pubblico può già gustare l'antipasto a quanto poi potrà godere pienamente. La sommità del cumulo  del Monte Nemrut è proprio lì, insieme alle stupende rovine, a circa 2 chilometri dal suo naso. I materiali scelti dall'architetto, poi, esaltano ancor più il ben riuscito progetto di osservatorio alpino: tutto è rivestito  da legno biondo scuro o da grandi pannelli di pregiata pietra grigio calcarea. Pare uno chalet in Engadina. Le scritte esterne "Centro Visitatori Nemrut Dagi", in tonalità ruggine perfettamente coeva al resto, sono però per la metà già sparite e quel che rimane "...tro Visi... ..rut Da.." è perfetta insegna a quanto oggi puoi trovare. Con i nostri 4, oggi hanno staccato poche decine di biglietti, tutto è vuoto, desolato,  già rovinato od arrugginito poco dopo la pur non lontana inaugurazione. Certo siamo a quasi 3mila km dalla  Istanbul gremita di turisti ed a soli 400 km dalla Siria  zeppa di problemi ma non ci si aspettava un flop così. Pochi turisti, pochi soldi calo dell'attenzione mediatica e pure della manutenzione. Oggi il sito pare un veliero abbandonato, una nave fantasma. Pare sia un destino segnato dalla nascita quando, quasi un secolo prima di Cristo, Antioco I volle fare nascere lì il segno più magnificente del suo potere. Sul monte più alto ed inaccessibile dei già inaccessibili Tauri, dominante le lontane e fertili pianure alla congiunzione del Tigri ed Eufrate. Ma benedetto uomo, proprio lì dovevi costruire? E chi ci arriva poi, artigiani o dignitari che siano. Non parliamo poi delle amiche della regina...guarda cara...scusami ma lì da te c'è poca vita, fa anche freddo e poi, se devo dirla tutta, non ho nemmeno un paio di scarpe adatte alla montagna...facciamo che ci si vede quando torni in città...
Per la splendida realizzazione di Antioco  è arrivato  così velocemente il degrado e, dopo il degrado, l'oblio. Un sonno di secoli anzi, di millenni. Poi, nel 1953, la scoperta ad opera di archeologi statunitensi. Poi il progetto, se volete anche giusto, di creare una macchina turistica, magari una... Goreme 2.
Ma il progetto è fallito.
Fortunatamente è fallito. 
Doverosamente è fallito. 
Antioco sul monte Nemrut aveva trovato un luogo dell'anima, esaltato dal nulla assoluto che ancor oggi la vista può cogliere a 360 gradi. Solo cime e fenditure che si susseguono all'infinito, con i contorni che trasfigurano o si fondono in sfumature azzurrine. Panorama che si esalta poi, assumendo una dimensione quasi ultraterrena, all'alba ed al tramonto.
Per noi è stata un'esperienza magnifica, bello e faticoso inerpicarci e poi scendere sulle spalle del monte. È un sito unico, già da solo è valso l'intero nostro viaggio. 
Bravo Antioco avevi proprio trovato un posto fantastico.
Poco o nulla adatto per i palloni gonfiati o le teste da quad. 

Nessun commento:

Posta un commento