martedì 20 settembre 2022

Verso Gori, si visitano monasteri ma pure la città natale di Stalin

La Georgia è sempre stato un importante crocevia euroasiatico, tollerante con tutti senza mai però venir meno nel sostenere la fede cristiana; secondi  al mondo nell'adottarla come religione di stato (dopo gli armeni ma prima dei romani). Dentro e fuori le mura del castello che oggi lasciamo sono cresciuti insieme, prosperando per quasi  4 secoli sotto i re georgiani, genti di fedi diverse, mussulmani, ebrei, cristiani. Questo  durò fino al 1200, poi la povera Georgia divenne preda dei mongoli e  poi turchi, persiani, Russia zarista, ancora turchi e persiani e poi URSS: un'orda di invasori dopo l'altra, che non ha però mai fatto perdere ai georgiani le profonde radici cristiane, l'amore per la cultura e la musica.
Uno di loro non ha brillato per sensibilità però. Il compagno Stalin è nato qui e gli svariati milioni di morti che ebbe sulla coscienza certo non sono compensati dagli anni in cui era (come ci dimostra la foto vista al grande  museo a lui dedicato) giovane cantore nel coro parrocchiale della Chiesa di Gori. 

Nessun commento:

Posta un commento