martedì 20 settembre 2022

Ingresso in Georgia, della quale conosciamo molto poco.

Attraversiamo il confine con il buio alle 22,  ora turca. Qui in Georgia si è un'ora avanti e quindi temiamo di non trovare non solo la cena ma pure un letto. Abituati alla Turchia, specie quella rurale, dove alle 20 è quasi tutto chiuso, quello che troviamo nel primo paese, Akhaltsikhe, ci sorprende moltissimo. La vecchia città si stende sotto le lunghe mura di un castello che, illuminate, già nella lunga discesa tra i boschi, costituiscono  un irresistibile scenario di sfavillante attrattiva per noi affaticate falene provenienti dal buio ottomano. Arrivati a valle, le viuzze pullulano di vita, con turisti che sciamano allegri da trattorie ed enoteche.  Tutto ciò è giustificato da Bacco: il vino, la birra e tutti gli altri alcoolici che nella Turchia è ormai quasi impossibile trovare, qui sono liberamente serviti. Troviamo velocemente un tetto sotto cui dormire e ci gettiamo nella mischia pure noi. Aha....mai bevuto una birra così volentieri!!!
Sapevamo già che qui è stato inventato il vino ma ora sappiamo anche, e la cosa ci tranquillizza assai, che le arti e le  pratiche alcoliche sono ancor'oggi sostenute e diffuse alla grande in tutte le più diverse discipline e declinazioni, luppolo compreso.
Evviva i georgiani.  

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