martedì 20 settembre 2022

La Chiesa ortodossa Tsminda Sameba a Gergeti: da una strada militare al paradiso.

Ad inizio 1900 gli Zar tenevano saldamente l'intero Caucaso e quindi pure quello meridionale con la Georgia. In quegli anni era nel suo pieno, primi attori Russia e Gran Bretagna, il Grande Gioco sottile ma tenace lotta di espansione e provocazione  l'uno a danno dell'altro, animata da militari, spie, mercenari, pascia' etc. nello scenario affascinante ed ancora semisconosciuto dell'Asia Centrale.
Ad un lato di questo tavolo i russi ritennero importante assicurare velocità di trasferimento di truppe e mezzi attraverso il Caucaso. Venne quindi realizzata una lunga sterrata che da Tbilisi raggiungeva a nord Vladikavkaz, sormontando i 2400 Mt del difficile Passo Jvari e gettandosi poi nella valle caucasica di Tergi.
Nacque così la famosa (dai, forse non è famosissima ma qui è davvero molto conosciuta ed apprezzata) Strada Militare Georgiana. 
Decenni dopo divenne naturale asfaltarla, aprendo così una rotta fondamentale per merci e persone tra le grandi valli del Don e Volga ed il meridione turco persiano.
Quanto sia importante ora per Putin questa tratta lo abbiamo visto oggi, in un 2022 di guerra e sanzioni economiche alla Russia. Ad ogni sanzione c'è però una scappatoia ed ecco quindi che sotto le mentite spoglie di mittente e/o destinatario, le merci passano ora per questa rotta. Su camion, centinaia quasi migliaia di camion che abbiamo superato mentre erano fermi in colonna. Mezzi perlopiù turchi e russi, con qualche spruzzatina di paesi confinanti, a trascorrere quasi una settimana per passare una frontiera, quella della  Georgia, che poco ama questi i due stati.
Ebbene a che è servita tutta questa mappazza geopolitica?
A dirvi che di tutto ciò a Tsminda Sameba non si parla; in questa piccola chiesa aggrappata su di una vetta da più di 900 anni si può solo sentire il silenzio, il vento, il proprio cuore. Magari puoi unire ciò con le lodi che il prete ortodosso ripete ritualmente nel semicerchio quasi buio della chiesetta, illuminato da molte candele e da lame di sole che penetrano nette da piccole finestre. Chissenefrega  delle liti tra nazioni e persone che  saranno polvere  fra un po'. Qui si pensa all'uomo ed a ciò che sarà dopo di lui. Se vedrete le foto, con lo scenario maestoso dei 5mila e più del monte  Kazbeki, capirete perché questa piccola costruzione è la chiesa più inaccessibile ma nel contempo più frequentata di tutta la Georgia. 

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