giovedì 15 settembre 2022

Di buon mattino verso Goreme

La sera mentre si cenava (kebab tanto per cambiare, pare abbiano solo questo) chiediamo dove  poter dormire. Goreme è lontana, da tempo è già calato il buio; vogliamo evitare rischi inutili, lungo strade sconosciute.
Il kebabbaro è gentilissimo, telefona per noi e ci dice che...c'è posto più avanti..vi aspettano e poi vi ci porto io. Continuando ad usare a velocità spaziale il traduttore conclude...alla fine dovete solo dormire...lì non c'è altro ma a volte non conviene spendere troppo per dormire...
L'affermazione ci preoccupa non poco ma in realtà la sistemazione è una decorosissima casa vacanze per insegnanti (!!), pulita e super economica (4 euro a testa). 
La mattina successiva partiamo presto e le prime ore sull'altipiano che da Ankara porta a Goreme si snodano in un dolcissimo paesaggio bucolico. 
La tonalità di base è data dal giallo carico di sterminati campi di grano già tagliato ma il patchwork è completato da mille altri colori a tono: marrone scuro, meno scuro, normale,  chiaro e chiarissimo. E poi ocra, ecru, verdone, verde e...non conosco gli altri nomi delle varianti che connotavano i restanti campi cui, coltivati da mani  sapienti e pazienti, spettava il compito di 
completare il quadro ma vi assicuro che erano ancora tante. Il tutto aveva come scenario l'azzurro terso del cielo mattutino, ove rimanevano alcuni bianchi sfilacci delle orride nubi grigionere che ieri quasi ci  annegavano. La strada corre veloce, i motori pulsano  rilassati nella mattina frizzante, il traffico è scarso. Viaggiare così è una vera pacchia e la Cappadoccia è raggiunta in breve tempo. 

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