domenica 13 agosto 2017


Ah...già, dimenticavamo di darvi gli aggiornamenti logistici di fine viaggio. Nella serata di domenica 6.08 abbiamo felicemente raggiunto Ulan Bator. Tutto il lunedì è stato molto faticosamente impiegato per capire come risolvere le due questioni fondamentali per proseguire il nostro viaggio nel 2018: un ricovero per le moto sicuro e riparato (d'inverno va anche a -40 e la neve è abbondante) e l'autorizzazione speciale della Dogana per rimanere in Mongolia più dei 6 mesi del permesso in quel momento in nostro possesso. A tarda sera il quadro era chiaro e per le moto c'erano ricoveri in città a 600 dollari cad. (valore circa pari a quello di ogni nostra moto) oppure soluzioni in piena campagna a 100 dollari cad. ma in container, ovviamente senza alcun isolamento. La pratica per allungare il permesso doganale costava invece 330 dollari a moto e questo ci pareva uno sproposito visto che in Kyrgyzstan, solo l'anno prima, il costo fu pari a zero (senza però ricovero moto, invece previsto ad Ulan Bator in appositi e protetti magazzini doganali). Sulle prime, ci venne spontaneo pensare ...ma chissenefrega...mettiamole in container, spendiamo solo cento dollari a moto e, con quanto risparmiato, nel 2018 quando usciremo dalla Mongolia, daremo una mancia perché chiudano un occhio (anzi, tre!). Poi è prevalso il buon senso, accompagnato anche dall'ipotesi che non sempre tutto si può risolvere per il meglio (ma va..?). Ecco dunque che qualche fosco pensiero (basamento del motore spezzato in due per il gelo...turisti italiani arrestati per tentata corruzione di pubblici ufficiali...) ci convince al regolare e formale deposito annuale nei magazzini della Dogana. La mattina, poi, piangendo un po' riusciamo ad ottenere uno sconto ed il costo scende a 280 dollari a moto. Affare fatto alle ore 9.45 e speriamo quindi da avere un po' di tempo per fare i turisti e per portare un saluto ai bimbi del SOS Village. Non abbiamo però fatto i conti con la burocrazia mongola, non lenta come quella italiana ma sulla buona strada per eguagliarla. La pratica si rivela lunghissima e solo alle 14.28 riusciamo ad avere l'agognato timbro. Dobbiamo essere in aeroporto alle 16.00, prendiamo un taxi e tentiamo almeno di passare a dare un veloce saluto. Il traffico è però caotico (e forse l'autista non è un fulmine) e quindi, con enorme dispiacere, telefoniamo ai bimbi dicendo alla responsabile che li vedremo l'anno venturo. Ci dispiace da morire; loro ci aspettavano ed avevano preparato una bella festa...Siamo costernati. Amici del SOS Village, Vi porgiamo le nostre scuse più sentite ed imbarazzate!

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