DUSTY ROADS Bislacca idea un giro del mondo in moto con ritorno quandochissà! Un viaggio sbocconcellato a morsi strappati al tran tran di ogni anno Con moto vecchiotte; viandanti in cerca di condivisione ed accoglienza Pamir, Mongolia, Mar di Bering il Fuji ed ora Ararat. Tappe annuali dove fermare le moto. Mondi dove portare un piccolo aiuto a bambini in difficoltà. Un ringraziamento ai popoli che ci ospitano. Una traccia che si aggiunga a quelle delle moto. Lungo le strade e nei nostri cuori.
giovedì 17 agosto 2017
MdM 8. Anche i più scettici sono ormai persuasi del fatto che le moto abbiano, oltre che un loro carattere personale, pure un'anima. A volte buona, a volte cattiva. In alcuni casi, veramente dispettosa. Vicino a quel lago, in Mongolia Centrale, ci pareva bello scattare la nostra prima foto con lo striscione del BMW Motorrad Club Montichiari; ritenemmo anche carino stendere lo striscione tra due moto. Una, necessariamente, era la V.B., di anziana genia con elica su cielo azzurro. L'altra, tra un Transalp ed un KLE, ritenemmo giusto fosse la Kawasaki. D'altra parte, era o non era vero che entrambe le marche vivevano, apparentemente in buona armonia, sotto lo stesso tetto della Concessionaria Fraccaro Moto? Gira di qui, tira di là, sposta un po', ecco che la location ci pareva pronta. Le due moto ai lati e, appeso tra loro, legato a specchietti e paramotori, il prezioso striscione, avuto in consegna da Ottavio, con precisa raccomandazione
...trattalo bene perché ne abbiamo pochi...! Il fatto è che il terreno era molto sabbioso e, per evitare indesiderati affondamenti, fummo così saggi da mettere pietre o legni sotto le stampelle. Belli spessi, anzi, forse troppo. Fu così che ancor prima di scattare la foto, sarà stato il vento o un lieve urto alla instabile motocicletta ... il Kawa rovinò a terra, dalla parte opposta alla stampella! Lo striscione era così largo che la moto nemmeno riuscì a colpire quell'altra. Il terreno era poi talmente morbido da non provocare alcun danno. Al KLE. A questa però non parve vero quanto stava accadendo e non perse tempo a dimostrare la sua indole. Perfida. In un amen lo specchietto nipponico, ebbe l'occasione per sfogarsi contro quell'antipatico marchio. E con un bel colpo secco, con tutti i metri quadri disponibili, ritenne opportuno fare un bel buco proprio su quella impettita elica su cielo azzurro! Per i pochi increduli abbiamo ampio materiale fotografico per dimostrare la veridicità dell'accaduto; lo striscione, poi, parla da solo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento