venerdì 11 agosto 2017

MdM 6. Ci sono cavalli ma non è escluso che, rimanendo in tema equino, possano esserci pure degli asinelli. 
Il tratto distintivo che lo connotava era l'estrema sicurezza sul mezzo meccanico, tra i tre sicuramente  quello che per età, condizioni iniziali, connotazione fuoristradistica  e potenza,  appariva il più adatto alla  non facile escursione planetaria da noi  intrapresa  per rendere un po' più complicati gli anni futuri.
La moto, una Transalp, poteva dirsi perfetta; dotata pure, a differenza delle altre due, di capace tanica da ben litri 5 di capienza!
Come i libri di strategia e tattica militare ben insegnano, le condizioni esterne non sono buone o cattive ma è solo l'equipaggiamento che può risultare, alla bisogna, buono o cattivo.
E qui, cari miei, non c'è storia, perché siamo all'eccellenza.
C'è pure la tanica!
Fu così che durante quell'interminabile lungo percorso sino a Songino, si saggiarono fino in fondo le capacità di sopravvivenza delle tre moto, ciascuna impegnata a tener duro in quella interminabile sgroppata su di una pista fin troppo lunga per la benzina che restava.
Ognuna delle tre puntava sulle proprie caratteristiche, la Vecchia Bastarda sul parco consumo e sul maggior serbatoio da sportiva stradale, il Kawasaki sulla grande parsimonia del propulsore che compensava lo scarso  serbatoio, il più piccino dei tre.
L'ultima era una Honda e già questo era garanzia di supremazia.
Come se non bastasse c'era poi la tanica aggiuntiva.
Da cinquelitricinque.
Vuota.
Però.
Con rantolo strozzato ed un pò vergognoso (ma come...proprio a me?) il Transalp esalò l'ultimo sussulto meccanico prima di spegnersi nella secca che gli prendeva la gola ed il carburatore.
Stop!
Al proprietario non resta che abbandonare l'assetata sul ciglio della pista e compiere l'ultima mezz'ora come trasportato.
Della Vecchia Bastrada!
Questa, pertanto, a nemmeno 24 ore dal grave infortunio sofferto, dimostra d'essere ancora in grado di RIMORCHIARE.
Al trasportato ed alla Transalp non vengono risparmiati ogni sorta di frizzi e lazzi.
Che poi questo sia già accaduto anche in terra patagonica, ove una tanica da 5litri5 guardò muta e vuota lo stesso, appiedato, pilota di oggi, è solo l'ennesima conferma che la Storia altro non è che un succedersi di eventi tra loro uguali ed oggettivamente prevedibili.
Da chi dalla Storia ha voglia di trarre insegnamenti.

Nessun commento:

Posta un commento